ANNO 14 n° 118
Diario della crisi/7 Il Corsaro e quelle vittime innocenti
La resistenza passiva dei 7 ribelli del Pd può far cadere Michelini Le speranze residue stanno tutte negli incontri di martedì con Guerini e Melilli
22/01/2016 - 02:00

di Andrea Arena

VITERBO – Se ancora non si sa come andrà a finire questa crisi – che già da crisetta è diventata crisona – una cosa si può già dire: sta mietendo molte vittime. Innocenti. L’ultima, in ordine di tempo, è caduta (metaforicamente, s’intende) ieri, sacrificata sull’altare della politica, rigorosamente minuscola. Piangiamo allora con Alvaro Ricci, l’assessore corsaro che, presentando ciò che ha fatto ai Lavori pubblici, è stato travolto dalle dichiarazioni – politiche, appunto – del sindaco Michelini e della vice Ciambella. Così, i sette milioni e spicci investiti dal suo assessorato sulle opere per la città, i lavori ereditati già completati (vedi Plus) o quasi, sono quasi passati in secondo piano. Il caso di Ricci è emblematico: sommerso di qua, dalle rivendicazioni micheliniane, e neanche ringraziato di là, dal suo partito, il Pd del suo capogruppo, che guarda caso fa parte dell’altro esercito, quello che guerreggia contro Michelini. Altrove, per dire, un partito avrebbe fatto intere campagne, con toni giubilanti, per sottolineare, diffondere, benedire e sottoscrivere i risultati di un suo amministratore. Qui no. Qui ''pure i rapporti umani si sono rovinati’’, come si ripete ormai da quel 17 dicembre, giorno uno. Ricci è soltanto l’ultimo a pagarne le conseguenze, ed è pure troppo british, troppo educato, per farlo notare.

Come il Corsaro, altri hanno pagato le conseguenze di questo clima. E altri probabilmente le pagheranno in futuro. Specie se questa storia non dovesse finire presto, in un modo o nell'altro. Per non parlare dei viterbesi, che non capiscono come la politica (ancora, minuscolo) possa scavalcare le istituzioni, le cose fatte e, soprattutto, quelle da fare.





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